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Calcolo migrazione

Metodologia di prova nel caso di solventi acquosi come da allegato IV del D.M. 21.3.73 e successivi aggiornamenti.

1. Campione di prova

  • Recipienti: riempirli con il solvente di prova, precondizionato a temperatura richiesta, coprire con un vetro d’orologio e lasciare in autoclave o nel termostato, per la durata ed alla temperature indicate sotto il punto A, capitolo II, par. 2.
  • Films: utilizzare la cella A.S.T.M. o equivalente.
  • Capsule, guarnizioni, tappi e simili elementi di chiusura: da esaminare unitamente al recipiente al quale sono destinati.
  • Oggetti in generale aventi una forma ed una funzione differenti dal vero recipiente: adottare un rapporto superficie/volume il più possibile vicino al reale e ad ogni modo compreso tra 2 e 0,5. La superficie esposta al solvente deve essere sufficientemente rappresentativa.

2. Determinazione della migrazione globale

La determinazione globale è effettuata per il controllo degli oggetti finiti. Il liquido proveniente dalla prova di migrazione, riunito, all’occorrenza, è evaporato (o distillato) fino a un volume molto piccolo, quindi travasato nella capsula tarata, nella quale si completa l’evaporazione del solvente a bagnomaria. Le ultime tracce di solvente sono eliminate in stufa, a 105°C, fino a peso costante. Raffreddare in essiccatore per 30 minuti e pesare (e). Effettuare parallelamente una prova in bianco con volume uguale di solvente; sottrarre il peso di questo residuo per correggere e.
La migrazione globale è calcolata con la formula:

 

M = m/a1·a2/q·1000

 

Dove:
M = migrazione espressa in mg/Kg;
m = massa in mg di sostanza ceduta dal campione come risulta dalle prove di migrazione;
a1 = area della superficie in dm2 del campione in contatto durante la prova di migrazione;
a2 = area della superficie in dm2 del materiale o dell’oggetto nelle effettive condizioni d’impiego;
q = quantità in g di prodotto alimentare a contatto con il materiale o con l’oggetto nelle effettive condizioni d’impiego.
Nel caso si voglia esprimere la migrazione in mg/dm2 si adotta la formula:

 

M1 = m/a1

 

ove m ed a1 hanno lo stesso significato sopra indicato.
Quando la prova è effettuata su un provino in assenza dell’oggetto finito, la conservazione dell’espressione da mg/dm2 in mg/kg può essere ottenuta moltiplicando per 6 il valore di M1.
Nel caso di oggetti ad uso breve e ripetuto, la determinazione della migrazione globale è effettuata dopo 3 prove di contatto, sulla soluzione proveniente dalla terza prova.

4. Nastri trasportatori ed altri oggetti a contatto dinamico (vedi D.M. 18.6.79)

Nel caso di tubi, nastri trasportatori ed altri oggetti di uso industriale, con i quali gli alimenti vengono a contatto dinamico, qualora risulti impossibile prendere in esame l’oggetto come  tale, le prove di cessione sono effettuate, secondo la modalità indicate ai  precedenti punti 1 e 2, su spezzoni o provini rappresentativi dell’oggetto in esame, posti in contatto con il solvente o con i solventi prescelti, in volume tale da determinare un rapporto superficie/volume compreso tra 2 e 0,5, quando non automaticamente determinato dalla capacità propria del campione di prova. Il risultato si esprime in mg/kg.
Ai fini dell’applicazione della formula indicata al punto 2, si assume convenzionalmente, come valore di q il volume minimo (per gli alimenti liquidi) o il peso minimo (per gli alimenti solidi) di alimento che nelle normali condizioni di esercizio viene a contatto con la superficie dell’oggetto , in un intervallo di tempo uguale a quello di prova. Il valore q, cosi determinato, è espresso in grammi.
Nel caso, tale volume o peso minimo di portata, individuato ai fini della valutazione dell’idoneità dell’oggetto, dovrà essere dichiarato come limite d’impiego ai sensi della dichiarazione di conformità come da art. 7 del D.M.21 marzo 1973.

Sezione 2. Determinazione della migrazine specifica

La determinazione della migrazione specifica è effettuata sia a fini della documentazione da presentare per l’autorizzazione di un nuovo costituente, sia ai fini del controllo dell’idoneità dell’oggetto finito nel caso in cui sono stati fissati i limiti di migrazione specifica.
La determinazione va effettuata con metodi analitici specifici sul liquido di cessione ottenuto secondo le modalità di contatto, (solventi simulati, condizioni di durata e di tempperatura, campione di prova) indicate nella sezione 1 del presente allegato.
Nel caso delle carte e dei cartoni per “liquido di cessione” si intende l’estratto ottenuto da 20 dm2 di campione, ritagliati in frammenti di circa 2 cm2, immersi in un litro di acqua distillata per 24ore a 20 °C e successivamente filtrato.
I risultati sono calcolati con le formule indicate nella sezione 1, punto 2.

3. Cromo trivalente

La determinazione del cromo (trivalente) viene effettuata sul liquido di cessione, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico.

5. Nickel

La determinazione del nickel viene effettuata sul liquido di cessione, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico.
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