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Corrosione interstiziale

La corrosione interstiziale, chiamata anche “crevice corrosion”,  si manifesta in presenza di soluzioni contenenti ioni riducenti, come lo ione cloro, all’interno di interstizi creati dal contatto superficiale tra diversi manufatti, anche organici, in maniera tale che il fluido all’interno dell’interstizio non venga ricambiato con quello esterno.
Inizialmente la soluzione all’interno dell’interstizio è uguale a quella esterna ad esso e la corrente anodica passiva viene bilanciata dalla riduzione catodica dell’ossigeno. A causa delle dimensioni dell’interstizio e della lentezza dei moti diffusivi l’ossigeno all’interno dell’interstizio viene consumato e non viene completamente rimpiazzato da quello esterno. Quando tutto l’ossigeno all’interno dell’interstizio è consumato, il metallo è ancora passivo, ma la corrente di  passività all’interno dell’interstizio si trova ad essere bilanciata dalla riduzione dell’ossigeno esterno e quindi si ha una separazione tra area anodica e area catodica. La corrente di passività continua a trasferire ioni metallici attraverso il film passivo ma mentre all’esterno il fenomeno è bilanciato dall’ossido riduzione, all’interno dell’interstizio si assiste all’idrolisi degli ioni metallici e alla migrazione dall’esterno di ioni cloro che generano acidità portando il pH a valori sempre piu bassi. Quando il pH, a causa dell’idrolisi acida dei ioni cloruro, raggiunge una soglia critica, che dipende dalle caratteristiche intrinseche del materiale, si ha la rottura del film passivo e inizia la fase di corrosione in profondità con una velocità controllata dalle cadute ohmiche tra area anodica (interno all’ interstizio) e area catodica (all’esterno all’interstizio).
Per poter evitare e combattere questo fenomeno si devono principalmente seguire queste regole:
  • Durante la progettazione si devono favorire geometrie di accoppiamento prive di interstizi:
    • Saldare tubi e flange con saldature di testa e non per sovrapposizione e nel caso questo non sia possibile effettuare la saldatura da ambo i lati.
    • Le guarnizioni devono venire dimensionate in modo che risultino a filo delle superfici e mai incassate.
    • Scegliere flange di accoppiamento di opportuno spessore in modo tale che non si creino interstizi tra le superfici accoppiate a causa della flessione indotta.
       
  • Durante la realizzazione si deve curare il montaggio evitando la creazione di interstizi:
    • Levigare accuratamente le saldature in modo da evitare la presenza di cavità o fessure.
    • Usare guarnizioni o paste di accoppiamento morbide in modo che le superfici accoppiate aderiscano perfettamente tra loro.
    • Pulire con accuratezza le superfici al di sotto delle guarnizioni prima dell’accoppiamento.
       
  • Durante l’utilizzazione si deve eseguire una pulizia accurata evitando la formazione di depositi:
    • Pulire accuratamente i depositi di materiali inerti che si potrebbero formare durante le lavorazioni; specialmente negli angoli e sotto le guarnizioni delle flange di ispezione.
    • Non usare prodotti per la pulizia a base di cloro o ioni riducenti e nel caso questo non sia possibile evitare che ristagnino o rimangano per troppo tempo a contatto con la superficie.
    • Segnalare eventuali fenomeni di corrosione che potrebbero essere evidenziati durante le fasi di pulizia.
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